Quali sono le principali differenze tra spumante, prosecco, Franciacorta e champagne?

Sono tante e sostanziali le differenze tra questi vini, riscontrabili principalmente nei metodi e nelle zone di produzione, nonché nei vitigni utilizzati per ottenerli.

Quali sono le principali differenze tra spumante, prosecco, Franciacorta e champagne?

 
 

Lo spumante e lo champagne sono la stessa cosa?

Cosa distingue uno Champagne da una Franciacorta?

Spesso tutte le bollicine vengono catalogate erroneamente come “prosecco”


Tuttavia sono tante e sostanziali le differenze tra questi vini, riscontrabili principalmente nei metodi e nelle zone di produzione, nonché nei vitigni utilizzati per ottenerli. 

Andiamo per ordine.

Per capire la differenza tra prosecco e spumante analizziamo in primo luogo i metodi di produzione per ciascuno di essi.

 

Prosecco:

Il prosecco è un vino bianco a Denominazione di Origine Controllata, non va confuso con la categoria spumanti.

Il Prosecco è anche l’altro nome dell’uva a bacca bianca glera, con la quale viene prodotto. Che sia spumante o frizzante viene realizzato solo ed esclusivamente in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia, in nove province: Vicenza, Padova, Belluno, Venezia, Treviso, Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone.

Il disciplinare che regola la produzione del Prosecco, prevede l’impego di uve bianche per almeno l’80% ed anche nella remota ipotesi in cui nel restante 20% venga usata uva rossa, questa deve essere vinificata in bianco. Ad oggi tuttavia, nuove disposizioni dell’omonimo consorzio, hanno stabilito che in futuro anche il prosecco potrà essere prodotto in versione rosé. 

Il Prosecco, prodotto prevalentemente con il metodo Charmat (Martinotti), potrebbe essere definito spumante se “spumantizzato” con delle particolari tecniche che elencheremo a seguire.


Quali sono le principali differenze tra spumante, prosecco, Franciacorta e champagne?

Spumante: 

Lo spumante è una categoria di prodotto che si contraddistingue per via delle bollicine, da non confondere con vini fermi e vini frizzanti.

Gli spumanti vengono ottenuti con due diversi metodi di produzione: il metodo classico e il metodo Charmat, quest’ultimo conosciuto in Italia conosciuti come metodo Martinotti.

Il Metodo Classico (o Chamoenoise)

Il metodo classico viene utilizzato per la produzione dello Champagne e delle Franciacorta, è un procedimento molto lungo e complesso.

Questa tecnica nasce in Francia, nella regione della Champagne, ad opera del monaco Dom Perignon, che diede vita alla forma primigenia dello champagne.

Richiede numerosi e delicati passaggi che consentono alla Co2 di prodursi naturalmente all’interno della bottiglia. Per azione dei lieviti, gli zuccheri (addizionati al mosto base) vengono “mangiati” e riempiono le membrane cellulari dei lieviti stessi. Quando le membrane cellulari giungono allo stato ultimo, si rompono e rilasciano anidride carbonica che non potendo librarsi in aria resterà all’interno della bottiglia regalando al vino le sue bolle. Questa importantissima fase è nota come presa di spuma ed avviene naturalmente all’interno della bottiglia. I residui della fermentazione, permarranno all’interno della bottiglia e regaleranno allo spumante un profilo sensoriale complesso e note olfattive che ricordano il lievito e la crosta di pane. Il metodo classico richiede un periodo di tempo piuttosto lungo, al minimo 12 mesi.

 

Il metodo Martinotti (o charmat)

Quale è la differenza tra Metodo Martinotti e Metodo classico?

La risposta sta nel procedimento di produzione.

Nella prima fase di assemblaggio uve e mosto il procedimento è sostanzialmente uguale, nella fase della presa di spuma, invece, si riscontrano cambiamenti radicali.

Nel metodo Martinotti la presa di spuma avviene in autoclavi di acciaio dove viene addizionata una miscela di zuccheri, lieviti e sostanze minerali volte a favorire la fermentazione. Quest’ultima si verifica molto rapidamente rispetto al metodo classico (a volte anche in pochi giorni). Lo spumante ottenuto grazie a questa tecnica viene filtrato e immesso nella catena di consumo non prima di 6 mesi. Il metodo Charmat garantisce un’estrazione efficace dei profumi primari delle uve ed è particolarmente indicato per produrre spumanti da uve aromatiche e semi aromatiche come moscato o il prosecco (glera).

 

Il Franciacorta e lo Champagne vengono anch’essi prodotti con il metodo classico (Champenoise). In cosa, dunque, differiscono tra loro? L’elemento distintivo fondamentale sta nel vitigno utilizzato per la produzione e soprattutto nella denominazione di origine.


Quali sono le principali differenze tra spumante, prosecco, Franciacorta e champagne?

Franciacorta e le sue tipologie

Franciacorta è una zona collinare della Lombardia dove nasce l’omonimo spumante, che viene ottenuto dai vitigni Chardonnay e/o Pinot nero, raramente si usa anche Pinot bianco.

I Franciacorta sono tutti uguali? No, esistono diverse tipologie di Franciacorta:

·         Franciacorta base: prodotto con uve di annate diverse.

·         Franciacorta Millesimato: prodotto con uve della stessa annata.

·         Franciacorta Satén: la grana delle bollicine è maggiormente setosa.

·         Franciacorta Riserva: subisce un periodo di affinamento più lungo.

In sostanza, tutte le tipologie sopraelencate, si differenziano sostanzialmente per il periodo di affinamento sui lieviti (periodo successivo alla presa di spuma, dove i residui della fermentazione donano al vino il suo corredo aromatico e gustativo) che va da un minimo di 18 mesi per il base a 60 mesi per la riserva.

Il Franciacorta rosé, invece, si ottiene da uve a bacca rossa come il pinot nero, le cui bucce vengono fatte macerare per un periodo sufficiente ad ottenere la caratteristica colorazione rosa.

Solo e soltanto i vini prodotti in questa regione, prodotti con il metodo classico e nelle suddette tipologie, possono essere chiamati Franciacorta ed avere la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).


Quali sono le principali differenze tra spumante, prosecco, Franciacorta e champagne?

Lo Champagne

Anche lo Champagne è uno spumante, viene prodotto soltanto con metodo classico (champenoise) e solo ed esclusivamente in una zona ben definita, nella regione della Champagne in Francia.

Per la realizzazione dello Champagne vengono impiegate solo le uve di Pinot nero, Pinot Meunier e Chardonnay.

Avete capito bene, per la produzione dello Champagne vengono usate le uve rosse, che regalano al prodotto complessità e persistenza gustativa.

L’impiego delle diverse tipologie di uve dipende dallo stile delle aziende produttrici ma anche e soprattutto dalle zone di produzione, che si differenziano per vocazione nell’allevamento dei diversi vitigni.

Come dicevamo, le uve impegnate per produrre Champagne sono lo Chardonnay (responsabile della finezza), il Pinot Nero (che conferisce struttura e complessità aromatica) ed il Pinot Meunier (che accresce l’intensità aromatica e la struttura).

I suddetti vitigni vengono si trovano in cinque zone produttive diverse:

·         Zona Aube: si coltiva quasi esclusivamente Pinot Nero.

·         Montagne de Reims: si coltiva prevalentemente Pinot Nero e Pinot Meunier con una piccola parte di Chardonnay.

·         Cote de Blanc: come suggerisce il nome, si produce lo Chardonnay

·         Valle De La Marne: domina il Pinot Meunier.

·         Côte de Sézanne: si coltiva prevalentemente Chardonnay.

 

Attenzione però: non sempre il costo o la denominazione più blasonata è indice di maggior qualità del prodotto e non sempre lo Champagne è qualitativamente superiore al Franciacorta.


 

 





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